IL BEAGLE


(Giuseppe Crisci) Il Beagle è una delle razze più antiche anche se le origini precise non sono ben conosciute.
 
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LE ORIGINI

LE ORIGINIIl Beagle è una delle razze più antiche anche se le origini precise non sono ben conosciute. Antenati del Beagle o cani a loro molto simili sono descritti in documenti datati circa 400 A.C. nella Grecia antica. Fin dalla antichità venivano allevati piccoli segugi per utilizzo venatorio su lepre o coniglio selvatico, e molto probabilmente questi segugi sono stati introdotti in Gran Bretagna al seguito delle legioni romane. Ovviamente non erano i Beagle dei giorni nostri, ma segugi che incrociati con altri segugi che erano diffusi a quel tempo in Gran Bretagna(Talbot Hounds), dovevano dare origine attraverso varie selezioni e attraverso i secoli al moderno Beagle. Questo segugio piccolo, ben proporzionato, armonico e veloce incontrò il favore dei cacciatori e grazie al loro carattere ed alla loro gentilezza di espressione, anche il favore delle dame e dei castellani che spesso li tenevano in mute numerose. Il Beagle divenne molto popolare in Inghilterra nel 1300 e 1400. Eduardo II ed Enrico VII possedevano mute di Glove-Beagle, cioè cani dal formato ridotto tale da poter essere trasportati nelle tasche laterali delle selle dei cavalli. Elisabetta I possedeva mute di Pocket-Beagle alti solo 23 cm al garrese. Sembra che il termine Beagle derivi dall'antico termine inglese "Begle" o dal celtico "Beag", entrambi che significavano "piccolo". Nel 1700 la crescita della passione degli Inglesi per la caccia alla volpe, che richiedeva un cane più veloce del piccolo beagle fece preferire un segugio più grande , quale il Foxhound o l'Harrier appositamente selezionato per la caccia a cavallo. Ma la popolarità del nostro Beagle non venne mai meno, ed alla metà del 1800 finalmente troviamo nell'Essex un cane molto vicino al Beagle odierno selezionato dal Reverendo Philip Honeywood mentre al Beagle Club inglese fondato nel 1890 va il merito di aver finalmente fissato lo standard della razza. In seguito, anche le esposizioni di bellezza contribuirono al miglioramento della razza ed a fare conoscere il piccolo segugio al grande pubblico , che lo scelse anche come simpatico cane da compagnia. Il Beagle fu importato negli Stati Uniti nel 1876 e riconosciuto dall'American Kennel Club nel 1884. Qui divenne subito molto popolare sia come cane da caccia (coniglio selvatico) che come cane da compagnia al punto da divenire il cane preferito dalle famiglie americane intorno agli anni '50, precedendo perfino il Cocker. In Italia la diffusione di questa razza avviene piuttosto tardi (intorno al 1970) per merito dell'Avvocato Paolo Dondina che ne importò alcuni esemplari dall'Inghilterra
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LO STANDARD DELL BEAGLE

LO STANDARD DELL BEAGLEApparenza generale: un segugio forte e vigoroso, dalla struttura compatta, che dia l'impressione di qualità senza mai essere grossolano. Caratteristiche: un segugio di temperamento festoso ed allegro la cui essenziale funzione è di cacciare, primariamente la lepre, seguendo la passata. Spavaldo, attivo e dotato di grande forza e determinazione. Sempre all'erta, intelligente, dal temperamento equilibrato e mai discontinuo. Temperamento: forte e vigile, senza mai mostrare spirito aggressivo o timidezza. Testa e cranio: di moderata lunghezza, potente ma senza grossolanità, più ingentilita nelle femmine, senza rughe. Cranio leggermente a cupola, moderatamente largo, con occipite appena accennato. Stop ben definito. La lunghezza del cranio (dall'occipite allo stop) deve essere il più possibile uguale alla lunghezza del muso (dallo stop alla punta del tartufo). Il muso non deve essere appuntito. Le labbra devono essere ben pendenti ma non in maniera eccessiva. Il naso è largo, preferibilmente nero, ma una minore pigmentazione è permessa nei soggetti con i mantelli e colori più chiari. Narici larghe. Occhi: marrone scuro nocciola, moderatamente grandi, non affossati nè prominenti, ben distanziati l'uno dall'altro e dalla espressione dolce ed attraente. Orecchie: lunghe, con estremità arrotondate, quando tese verso avanti dovrebbero quasi raggiungere la punta del tartufo. Inserite basse, di fine tessitura e pendenti con garbo contro le guance. Bocca: le mandibole devono essere forti, con una chiusura a forbice perfetta, regolare e completa, con gli incisivi superiori ed inferiori ben allineati e spaziati in modo da determinare la voluta quadratura. Collo: sufficientemente lungo da consentire al cane di seguire agevolmente la traccia su terreno, leggermente arcuato e con una leggera giogaia. Arti anteriori: spalle bene inclinate, non appesantite, anteriori diritti, posizionati verticalmente ben sotto il cane, di buona sostanza ed ossatura rotonda, senza restringimento verso i piedi. Metacarpi corti e gomiti ben fermi, non rivolti verso l'esterno o l'interno, l'altezza da terra al gomito è pari alla metà dell'altezza da terra alla punta delle scapole. Tronco: linea superiore diritta sull'orizzontale e senza spezzature. Torace ben disteso al di sotto dei gomiti. Costole ben cerchiate ed allungate in profondità. Rene raccolto, potente senza eccessiva arcuatura. Arti posteriori: di buona muscolatura, ben angolati con garretti corti, forti e paralleli visti da dietro. Piedi: raccolti e solidi con forte tomaia. Il Beagle non deve avere "il piede della lepre", le unghie devono essere corte. Coda: forte di nerbo e moderatamente lunga. Attaccatura alta e portata gaiamente ma non curvata sul dorso e comunque inclinata davanti rispetto all'inserzione. Ben coperta di peli specialmente nella parte più interna. Movimento: in movimento la linea dorsale deve essere ben ferma senza nessun accenno di rollio. Gli arti anteriori devono avere un'ampia e sciolta estensione in avanti, sempre ben diritti e senza nessun accenno ad un passo corto; gli arti posteriori devono avere sempre un efficace spinta muovendosi parallelamente. Il posteriore non deve essere mai chiuso, l'anteriore non deve mai essere ondeggiante. Pelo: corto, denso ed impermeabile. Colore: ogni colore riconosciuto per i cani da seguita è ammesso, escluso il color fegato. La punta della coda deve essere bianca. Altezza: il limite minimo è desiderabile che non sia inferiore a 33 cm (13 pollici). E' desiderabile che l' altezza massima non superi i 40 cm (16 pollici). Difetti: ogni discostamento dalle descrizioni delle varie regioni sopra riportate dovrebbe essere considerato difetto e va considerato tanto più grave quanto più ci si discorda dalla descrizione fenomenica come sopra. Nota: i maschi devono avere due testicoli, apparentemente normali, completamente discesi nello scroto.
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VIVISEZIONE

 
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GREEN HILL

GREEN HILLGreen Hill 2001 è un’azienda situata a Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione. Da questo allevamento più di 250 cani ogni mese finiscono negli stabulari, tra le mani dei vivisettori e sui tavoli operatori. Cani nati per morire e condannati a soffrire. Dopo il tracollo dell’altro allevamento italiano di cani beagle da laboratorio, la Stefano Morini di San Polo d’Enza, è probabile che Green Hill abbia avuto una maggiore richiesta, ampliandosi e diventando uno dei principali allevamenti di cani del mercato europeo della ricerca su animali. Dentro i 5 capanni di Green Hill sono rinchiusi fino a 2500 cani adulti, più le varie cucciolate. Un lager per animali fatto di capanni chiusi, asettici, senza spazi all’aperto e senza aria o luce naturale. File e file di gabbie con luci artificiali e un sistema di areazione sono l’ambiente in cui crescono questi cani, prima di essere caricati su un furgone e spediti nell’inferno dei laboratori. Tra i clienti di Green Hill ci sono laboratori universitari, aziende farmaceutiche rinomate e centri di sperimentazione come il famigerato Huntingdon Life Sciences in Inghilterra, il più grande laboratorio di tortura animale in Europa. Chi lucra su questo dolore? Da alcuni anni Green Hill è stata acquisita da un’azienda americana, la Marshall Farm Inc. Marshall è un nome tristemente noto in tutto il mondo in quanto è la più grande “fabbrica” di cani da laboratorio che esista. Il beagle Marshall è addirittura uno standard di varietà. I cani di Marshall vengono spediti via aereo in tutto il mondo, ma con l’acquisto di Green Hill come sede europea e la costruzione di un enorme allevamento in Cina, Marshall sta portando avanti un piano di espansione e di monopolio del mercato. In quest’ottica va visto anche il progetto di ampliamento che prevede la costruzione di altri capanni a Montichiari, per arrivare ad avere 5.000 cani nell’allevamento Green Hill, che diventerebbe il più grande allevamento di cani beagle in Europa. Per un prezzo dai 450 ai 900 euro si possono comprare cani di tutte le età. Chi è disposto a pagare di più può comprare anche una madre gravida. Green Hill e Marshall Farm inoltre offrono ai propri clienti trattamenti chirurgici su richiesta, tra cui il taglio delle corde vocali o l’asportazione di alcune ghiandole. Per Green Hill e Marshall Farm gli animali sono solamente merce, oggetti da far riprodurre e vendere, senza il minimo scrupolo sul dolore e la sofferenza, psichica e fisica, che andranno a subire. -Dai voce ai cani di Green Hill e protesta attivamente per fermare il loro mercato di morte: 1) Contatta Green Hill e Marshall Farm per esprimere il tuo disgusto: Green Hill 2001 Via Colle San Zeno 6 25018 Montichiari (BS) Tel: 030 9961244 030 962061 030 9651902 Fax: 030 9659420 Mail: info@greenhill2001.com 2) Contatta i finanziatori di Green Hill: Il capitale sociale di Green Hill appartiene a due società fiduciarie: Compagnia Fiduciaria Nazionale (80%) e Istifid spa (20%). Queste due aziende hanno deciso di investire denaro nella tortura e nella sofferenza di milioni di animali. Sta a noi farci sentire e dire fermamente cosa pensiamo di chi mette il lucro al di sopra di tutto. Compagnia Fiduciaria Nazionale Spa Galleria De Cristoforis, 3 20122 Milano Tel: 02.76020992 Fax: 02.76002021 E-mail: cofidnaz@compagniafiduciaria.it Istifid Spa Fiduciaria E Di Revisione Via A. Manzoni, 12 20121 Milano E-mail: info@istifid.it, personale@istifid.it, dbenetti@istifid.it, segreteriagenerale@istifid.it, societario@istifid.it, dbenetti@istifid.it, segreteriagenerale@istifid.it ISTIFID S.P.A Viale Jenner 51 20159 Milano Tel: 02 -607981 Fax : 02-60798370 ISTIFID SPA Via Amedeo Peyron, 8 10143 TORINO Tel: 011 4376723 - 011 484312 ISTIFID SPA Via Del Tritone 153 00100 Roma ISTIFID SPA Via Rovagnati 1 20033 Desio Tel: 03626131 3) Contatta il Ministero della Sanità: La situazione Green Hill non può essere più messa sotto silenzio e sia la Asl che la Regione stessa stanno sentendo l’attenzione e la richiesta da parte di un numero crescente di persone. Questa pressione sta generando alcuni piccoli movimenti, sia a livello di politica locale che di istituzioni, controlli presso l’allevamento e soprattutto richieste formali e informali a chi nel Ministero della Sanità si occupa della questione. Non a caso il presidente della regione Lombardia Formigoni ha annunciato pubblicamente che in effetti esiste nel caso Green Hill una discrepanza tra la Legge Regionale sul benessere animale e la direttiva nazionale sulla vivisezione, mentre all’interno del consiglio regionale alcuni esponenti dell’opposizione hanno fatto una interrogazione con richiesta di risposta scritta, sollevando la problematica di Green Hill e di come questo lager possa operare sul territorio lombardo senza rispettare i parametri imposti a tutti gli altri allevamenti di cani. Ricordiamo per l’ennesima volta che l’applicazione di questa Legge Regionale significherebbe la chiusura definitiva di Green Hill, ed è per questo che la chiediamo, non per avere gabbie più larghe. Qualcosa si smuove a livello regionale, ma la decisione sulla questione viene continuamente rimandata al Ministero della Sanità, cui spetta decidere se è possibile applicare questa Legge Regionale o se i pochi requisiti richiesti dalla 116/92, legge nazionale sulla vivisezione, sono sufficienti per regolare l’operato di Green Hill. E se tutti, dai politici ai veterinari della Asl, stanno chiedendo delucidazioni al Ministero… perché non farlo anche noi? Facciamo sentire la nostra voce! Indirizzi mail segreteria.martini@sanita.it, martini_f@camera.it, tutela.animale@sanita.it, f.martini@sanita.it Lettera tipo Spett.le Ministero della Sanità, Scrivo questa lettera riguardo l’allevamento di cani beagle Green Hill di Montichiari (BS). Green Hill è l’unico allevamento di “cani da laboratorio” in Italia, uno dei principali in Europa. Come sapete un numero altissimo di cani, ben 2500, sono rinchiusi nei capannoni chiusi di questa azienda, in cui non entrano né aria né luce naturale. Da questo allevamento centinaia di cani ogni mese finiscono nei laboratori di vivisezione, dove saranno costretti ad inalare o ingerire sostanze chimiche fino alla morte, ad essere sottoposti a chirurgia, operazioni al cervello, paura, dolore. Una fine orrenda in nome del profitto di questa azienda. Ci chiediamo come questo allevamento possa operare sotto la Legge Regionale 33/2009, la quale prevede per chi alleva o custodisce cani un numero massimo di 200 animali e precise metrature per ogni individuo, che Green Hill non rispetta assolutamente. Anche se Green Hill ha un’autorizzazione del Ministero della Sanità e deve operare sotto le direttive della legge 116, che norma la vivisezione in Italia ma non da alcuna regolamentazione agli stabilimenti fornitori, mi sembra evidente che debba anche operare sotto le direttive regionali in merito all’allevamento e la detenzione dei cani. Dopotutto il fine per cui sono allevati non può esentarli dal seguire una regola sulle modalità di allevamento. Per cui chiedo che venga fatta rispettare questa normativa e auspico una totale chiusura di questa fabbrica di esseri viventi. Cordiali saluti, (nome) 4) Contatta la ASL di Montichiari Il progetto di ampliamento ancora prima che dal Comune deve passare dalla ASL. Costoro possono, per vari motivi, anche etici, non dare l’approvazione ad un progetto che prevede una “fabbrica” con 5.000 cani nel loro territorio. Una fabbrica che cozza con qualunque etologia di questi animali, che ne vieta lo sfogo fisico, che non da loro niente di ciò di cui hanno bisogno. Contatti: ASL Brescia - Distretto di Montichiari Via Falcone, 18 - Montichiari Telefono: 030.9661241 Fax: 030.9661261 E-mail: distrettomontichiari@aslbrescia.it Lettera tipo All’attenzione del Distretto ASL di Montichiari, Scrivo questa lettera per unirmi a tutte le persone che considerano inaccettabile la tortura animale condotta nei laboratori di ricerca e che vorrebbero vedere chiusi allevamenti-lager come la Green Hill di Montichiari. Come sapete un numero altissimo di cani, ben 2500, sono rinchiusi nei capannoni chiusi di questa azienda, in cui non entrano né aria né luce naturale. Green Hill è il più grande allevamento di “cani da laboratorio” in Italia, uno dei principali in Europa. Da questo allevamento centinaia di cani ogni mese finiscono nei laboratori di vivisezione, dove saranno costretti ad inalare o ingerire sostanze chimiche fino alla morte, ad essere sottoposti a chirurgia, operazioni al cervello, paura, dolore. Il progetto di ampliamento di questa azienda prevede di costruire nuovi capannoni e arrivare ad avere un numero incredibile di 5.000 cani, che ne farebbe il polo principale di partenza di cani per tutti i laboratori di tortura in Europa. Spero conveniate con noi che una simile operazione commerciale non si può considerare allevamento ma vera e propria fabbrica. Peccato che gli animali non siano oggetti inanimati o delle macchine, non sono una merce di cui disporre a piacimento, ma esseri sensibili al dolore, alla paura e al piacere, come può testimoniare chiunque ha a che fare con un cane o un gatto nella propria vita. Pertanto mi auguro che il progetto di ampliamento dell’azienda in questione venga bocciato su tutti i fronti da parte del Vostro Distretto Veterinario e che si prenda con seria attenzione questa situazione. Cordiali saluti, (nome) 5) Contatta la ASL Regionale della Lombardia: La Regione Lombardia con la Legge Regionale 16/2006 ed il suo conseguente regolamento di attuazione numero 2 del 5 maggio 2008, ha regolato tutti gli allevamenti di cani sul territorio regionale, siano essi privati, canili di associazioni o grandi allevamenti, decretando che non vi debbano essere più di 200 cani. Ci sembra abbastanza evidente che Green Hill ha ben più di 200 cani e che non potrebbe operare sul territorio lombardo se dovesse seguire questa direttiva. Quando ciò è stato fatto presente alla ASL di Montichiari, la loro risposta è stata che questo allevamento, essendo uno stabilimento fornitore di laboratori di ricerca, opera sotto la legge 116 del Ministero della Salute. Se è vero che un allevamento del genere deve rifarsi alla legge 116 e ai suoi comunque vaghi o inesisteni parametri, e che deve avere un nulla osta del Ministero della Salute, rimane anche un dato di fatto incontrovertibile: -si tratta di un allevamento di cani, non di altri animali -si trova nella Regione Lombardia. Non importa a quale fine siano destinati i cani, così come non importa nei casi di un canile che li salva e li affida o di un allevatore che li riproduce e li vende, Green Hill è in tutto e per tutto un allevamento di cani e deve sottostare a questa direttiva, riducendo drasticamente il numero dei cani chiusi nei suoi capannoni! Sta alla ASL regionale lombarda la decisione. Per cui facciamo sentire loro la nostra ferma opposizione ad un lager come quello di Montichiari! Contatti: Email: infosanita@regione.lombardia.it, sanita@pec.regione.lombardia.it, Luciano_Bresciani@regione.lombardia.it, carlo_lucchina@regione.lombardia.it Lettera tipo Spett.le ASL Regionale Lombarda, Scrivo questa lettera riguardo l’allevamento di cani beagle Green Hill di Montichiari (BS). Green Hill è il più grande allevamento di “cani da laboratorio” in Italia, uno dei principali in Europa. Come sapete un numero altissimo di cani, ben 2500, sono rinchiusi nei capannoni chiusi di questa azienda, in cui non entrano né aria né luce naturale. Da questo allevamento centinaia di cani ogni mese finiscono nei laboratori di vivisezione, dove saranno costretti ad inalare o ingerire sostanze chimiche fino alla morte, ad essere sottoposti a chirurgia, operazioni al cervello, paura, dolore. Una fine orrenda in nome del profitto di questa azienda. Il progetto di ampliamento di questo allevamento prevede addirittura di costruire nuovi capannoni e arrivare ad avere un numero incredibile di 5.000 cani. Ci chiediamo come questo allevamento possa operare sotto la Legge Regionale 16/2006 ed il suo conseguente regolamento di attuazione numero 2 del 5 maggio 2008, il quale prevede per chi alleva o custodisce cani un numero massimo di 200 animali. Anche se Green Hill ha un’autorizzazione del Ministero della Sanità e deve operare sotto le direttive della legge 116, che norma la vivisezione in Italia, mi sembra evidente che debba anche operare sotto le direttive regionali in merito all’allevamento e la detenzione dei cani. Dopotutto il fine per cui sono allevati non può esentarli dal seguire una regola sulle modalità di allevamento. Per cui chiedo che venga fatta rispettare questa normativa, facendo ridurre il numero di cani presenti a meno di 200 unità. Cordiali saluti, (nome) CHI NON AGISCE E' COMPLICE DI QUESTO REATO ! TUTTE LE INFORMAZIONI LE TROVATE SU : HTTP://WWW.FERMAREGREENHILL.NET
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